Deceuninck-QuickStep, Gilbert parte dalla Provenza per realizzare il sogno Sanremo e Roubaix
Philippe Gilbert prosegue il suo sogno monumentale. Stesso obiettivo della passata stagione dunque per l’ex iridato, che si approccia al nuovo anno con la rinnovata voglia di entrare nella ristretta cerchia dei vincitori delle cinque classiche Monumento. Già trionfatore di Giro delle Fiandre, Liegi – Bastogne – Liegi e Giro di Lombardia, all’appello gli restano dunque Milano – Sanremo e Parigi – Roubaix, che si confermano dunque i due grandi obiettivi della prima parte della sua stagione. Un calendario che dunque non si discosterà molto da quello di quest’anno, anche se l’esordio è per lui inedito.
La sua prima corsa dell’anno sarà infatti il Tour La Provence, breve corsa a tappe che si terrà in Francia dal 14 al 17 febbraio. Seguirà probabilmente un’altra breve corsa a tappe prima dell’inizio delle classiche rappresentato dalla Omloop Het Nieuwsblad (2 marzo), primo assaggio di grande ciclismo in vista della Classicissima di Primavera che preparerà partecipando anche alla Parigi – Nizza.
“Vincere le due Monumento che mancano al mio palmarès resta il mio grande sogno e obiettivo – spiega a RTBF – Per me è qualcosa di realizzabile, anche se sono consapevole che sia molto difficile. Ma è questo che mi fa essere ancora motivato, che mi dà voglia di allenarmi così tanto e bene, a fare così tanti sacrifici. So che ne vale la pena. Ho anche l’impressione che la mia motivazione sia ancora più grande rispetto agli ultimi anni. Spero di rispondere presente con buoni risultati: dopo aver lavorato duramente, vuoi che i sacrifici paghino”.
Reduce da un brutto infortunio al Tour de France, l’ormai 36enne belga è riuscito a riprendersi a tempo record, tornando alle corse già nel finale di stagione. Non pago, si è anche preso il lusso di vincere la corsa del rientro, a simboleggiare la sua grinta mai doma. Non sorprende dunque che anche quest’anno sarà al via di quasi tutte le grandi classiche, fino alla Liegi – Bastogne – Liegi. Se la preparazione è mirata per essere al meglio alla Roubaix, difficile poter continuare così a lungo (un tentativo che quest’anno farà anche Peter Sagan), ma il belga è pronto anche a questa sfida. “So che non sarò alla partenza delle Ardenne molto fresco o con la preparazione ideale – ammette – Ma nel 2018 ho comunque potuto giocare un ruolo importante a livello di squadra. Inoltre, non mi mancava molto per potermela giocare nel finale”.
Dopo un naturale stacco, nella sua seconda parte di stagione ci sarà poi anche il Tour de France, che partirà da Bruxelles in omaggio a Eddy Merckx. Non essendo un corridore di classifica, né un velocista, per il momento non ha il posto assicurato. Ma chiaramente, se la forma dovesse esserci, difficile lasciarlo fuori.
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